Una dimora totalmente dedita al bianco.
Anche fuori stagione il sentore dell’uva appena spremuta è metafora della zona. Filari di vigne educatamente retti permettono al grappolo di trasformarsi in vino. La vendemmia socchiude le porte e il contadino è già con le mani indaffarate. Su e giù dalla collina a recuperare quel che sarà Bacco. E spalanchi le finestre e sai che quella sensazione di fresco imminente ti entrerà Immediatamente nelle narici. Cambiano i colori, cambiano i sentori; ora di vino, ora di erba tagliata. Il tempo per godersi il cambio della stagione fortunatamente non manca. Allora siedi sul divano e ti godi tutta quella luce che hai accuratamente scelto, quella che hai selezionato tra la miriade di tinte. Bianco: lo spettro intero dei colori, «con altissima luminosità ma senza tinta», per definizione. E non è facile volere una dimora interamente bianca, monocromatica. Invece qui si è dato tutto per averla candida, pura. L’intera zona giorno infatti – dal soffitto al pavimento ai materiali, fino ai complementi d’arredo – è totalmente dedita al bianco, quasi se ogni cosa potesse in ogni momento scomparire dentro se stessa o, meglio ancora, scomparire nella vicina bianca.
Il bianco è uno dei colori più difficili che esistano.
Il divano nel pavimento, il pouf nel poggiapiedi, la dispensa nell’isola… e così via, come in un gioco in cui tutto prende e perde vita. Un modus vivendi non convenzionale: il bianco non è un «colore» facile. Così sostiene il filosofo: «Il bianco è il profumo dei colori. […] Il bianco, ancora più del nero, laddove usato nella sua purezza, è uno dei colori più difficili che esistano, e meno imparziali. Usato in quantità massicce la sua forza ci si ritorce contro. Diventa indifferente solo in apparenza. In realtà l’indifferenza non esiste. Nulla è indifferente. È un abbaglio, un alibi. Equivale all’apatia. I vetri, il bianco sono materia, colore, carne, vita». Serve attenzione per non violentarlo, serve tempo per mantenerlo,serve tanta passione per amarlo. Solo un accenno di colore in questa abitazione, qualche macchia nera a ricordare invece il non colore. Come se in questo modo si fosse voluto giocare su due sole materie cromatiche ma nello stesso istante inserire celatamente l’intero spettro di colori – tutti inseriti nel bianco e nessuno nel nero, perché già lui si fa notare -. È invece la stanza da bagno che accoglie qualche sfumatura, vigilata dal serafico viso mitologico. Qui, nel tempo del relax, un profilo così angelico – mosaico a renderlo ancor più elegante – assiste e fa compagnia, un momento di pausa e di pace che continua nella zona adiacente dove una vasca idromassaggio compie l’opera di benessere, persistente e incessante profumo di vigna.
Download
Press Review
Clicca sul bottone qui sotto per scaricare e visualizzare la brochure del progetto